La città di notte Foto di: worlddiscovery.it |
I grandi fiumi hanno sempre avuto un ruolo di primo piano nella storia del continente europeo: preziose vie di comunicazione, barriere difensive durante le guerre, fonte d'acqua dolce e di cibo tutto l'anno.
La maggior parte delle capitali europee è sorta attorno a una grande arteria fluviale. Il Danubio, autentica spina dorsale dell'Europa centrale e orientale, attraversa Vienna, una delle capitali più affascinanti del continente, ma bagna anche Budapest, splendida, quanto la città austriaca.
Nome: Budapest: rive del Danubio e castello di Buda
Patrimonio dell'Umanità: dal 1987
Ubicazione: nel nord dell'Ungheria, della quale è la capitale, situata sulle sponde del Danubio.
Scorcio del palazzo del Parlamento, Budapest. Foto di: vediamodai.blogspot.com |
Il primo insediamento stabile sul sito dell'attuale Budapest fu un accampamento militare celtico, ma la città può vantare anche una seconda fondazione a opera degli eserciti romani. Intorno al II secolo d.C., infatti, fu creata Aquincum, che nacque come centro termale, ma presto divenne la capitale della Pannonia Inferiore, i cui confini coincidevano, di fatto, con il corso del Danubio. Le violente incursioni delle orde barbariche furono alla base della repentina decadenza della città. Gli archeologi hanno riportato alla luce le rovine di Aquincum (oggi Obuda), con numerosi resti di case private ed edifici pubblici.
Alla fine del IX secolo un leggendario condottiero di nome Arpàd cambiò la storia delle tribù degli Ungari, che fino a quel momento si erano spostate senza meta per le steppe dell'Europa centrale e orientale. Arpàd si mise a capo di sette tribù con le quali intraprese una marcia trionfale verso occidente, che gli permise di occupare, nell'896, le pianure comprese tra il fiume Tibisco e il Basso Danubio. Instaurò una dinastia solida e duratura, destinata a regnare a lungo sui Magiari. Suo nipote, il duca Géza, si distinse per il forte impulso dato alla diffusione del Cristianesimo tra il suo popolo. Il figlio, Stefano I, fu riconosciuto re dall'imperatore Ottone III e benedetto dal papa Silvestro II. Monarca potente e devoto cristiano, egli consolidò il regno ungaro e, dopo la sua morte, fu dichiarato santo.
I successori di Arpàd si stabilirono a Aquincum, che divenne la residenza ufficiale della corte.Nel frattempo a ridosso della sponda sinistra del Danubio era sorto un piccolo borgo denominato Pest, popolato da artigiani e piccoli commercianti, che godette di decenni di prosperità e ricchezza. Il declino della città cominciò tra il 1241 e il 1242, quando i Tartari conquistarono il centro urbano e il territorio circostante. Solo dopo la loro ritirata Pest poté ricominciare la sua lenta ripresa.
Veduta notturna del palazzo reale, a Buda Foto di: paesionline.it |
Memore della tragedia da poco superata, re Bela IV decise di approfittare delle possibilità difensive offerte dal contrafforte roccioso situato sulla riva destra del fiume, fondando così la fortezza di Buda, il baluardo difensivo di Pest.
La città visse un periodo di grande prosperità ed espansione con la dinastia degli Angiò, sotto il regno di Caroberto (1308-1342). La costante crescita di Pest provocò una benefica ripercussione su Buda, che iniziò a sua volta un processo di espansione legato alle esigenze della corte. Intorno alle vecchie mura della fortezza, infatti, sorse un piccolo borgo destinato alla servitù e ai servizi del castello, che costituì il primo nucleo urbano di Buda.
Nella seconda metà del XIV secolo, re Luigi I il Grande unì le corone d'Ungheria a Polonia, facendo del regno fondato da Stefano il Santo una potenza europea. Nel 1458 salì al potere Mattia Corvino, figlio del reggente Giovanni Hunyady, che si era opposto alle aspirazioni della casa degli Asburgo al trono di Ungheria. Sovrano sensibile e uomo di lettere, trasformò Buda in un centro artistico e umanistico di grande rilevanza. Sotto il suo regno, durato fino al 1490, furono fondate l'Università Reale e la Tipografia Reale, e la città fu dotata di una ricca biblioteca che porta ancora oggi il suo nome. Mattia chiamò a corte numerosi artisti italiani, a cui diede l'incarico di decorare le stanze del castello e di costruire gli edifici rinascimentali di Buda. Il benefattore della città la privò di un solo onore, quello di capitale, poiché, dopo aver invaso l'Austria (1485), trasferì la corte a Vienna.
Chiesa della Nostra Signora, o di Mattia Foto di: turistipercaso.it |
Nasce Budapest
Nel 1526 la città fu saccheggiata dagli Ottomani e nel 1541 cadde definitivamente in loro potere. Nel 1686 fu riconquistata dagli Asburgo, che posero le basi del futuro impero austro-ungarico. Grazie a due sovrani austriaci, Maria Teresa e suo figlio Giuseppe II, Buda, anche se subordinata a Vienna, ritornò all'antico splendore e conobbe un nuovo rinascimento. I due nuclei di Buda e Pest, riconosciuti come centri nevralgici dell'antico regno magiaro, furono impreziositi con edifici tardo-barocchi e, successivamente, neoclassici.
Nell'Ottocento il ruolo di capitale della città fu sottolineato da grandiose realizzazioni. Nel 1830 fu fondata l'Accademia d'Ungheria che, a partire dal 1862, ebbe la sua sede in un bel palazzo neorinascimentale. Nel 1849 fu costruito il Ponte delle Catene, il più famoso dei sette ponti cittadini.
Il palazzo del Parlamento Foto di: re-moto.com |
Tra il 1884 e il 1904 fu edificato il Parlamento, un imponente edificio in stile neogotico affacciato sul Danubio. Tra il 1895 e il 1902, per le celebrazioni del millenario, venne eretta nel Quartiere del Castello la poderosa mole del Bastione dei Pescatori, da cui si gode uno splendido panorama sulla riva sinistra del Danubio, con il Parlamento e il centro di Pest. L'unificazione di Buda e Pest in un unico nucleo urbano ebbe luogo ufficialmente nel 1918 quando, al termine della prima guerra mondiale, l'Impero austro-ungarico si dissolse e il paese assunse piena sovranità.
Ponte delle Catene Foto di: hoteltelnet.hu |
Bastione dei Pescatori Foto di: blog.bestbookings.com |
Articolo tratto dalla collana "Planet, i capolavori dell'uomo", volume 6, in uscita con Panorama. Edizione 2004
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