sabato 14 luglio 2012

UNESCO - Città di Bath, Regno Unito

Foto d'epoca, High Street, Bath
Foto tratta da: old-picture.com


Grazie alla sua sorgente di acque curative, l'antica città romana di Aquae Sulis è stata per secoli un importante centro termale. Oltre alle terme romane, riportate alla luce negli ultimi cent'anni, la città conserva un eccezionale complesso di edifici neoclassici risalenti al XVIII secolo, l'epoca del suo massimo splendore. Nel loro stile appare evidente l'influenza del rinascimento italiano e in particolare del grande architetto Andrea Palladio.




Nome: Città di Bath
Patrimonio dell'Umanità: dal 1987
Ubicazione: nel sud-ovest dell'Inghilterra, nella contea di Avon


Le terme romane in una foto d'epoca
Foto tratta da: old-picture.com

Una leggenda attribuisce la fondazione di Bath a Bladud, padre del mitico re Lear, guarito dalla lebbra grazie alle benefiche acque del luogo intorno all'860 a.C. Sebbene non si possa scartare un'origine così remota, non esiste una prova certa che dimostri l'esistenza della città anteriormente al primo secolo dell'era cristiana. Si suppone che i romani, in seguito alla conquista della Britannia nel 43 d.C., avessero scoperto una fonte di acque termali vicino al fiume Avon. Poco tempo dopo iniziarono i lavori di costruzione delle terme e di un tempio dedicato alla dea celtica Sulis, identificata dai romani con Minerva. Lì intorno crebbe, sfruttando i bagni termali, la cittadina di Aquae Sulis.

Le terme
Gli scavi hanno portato alla luce quattro gruppi di bagni romani e uno medievale, tutti alimentati da un'unica sorgente che fornisce 1.200.000 litri di acqua al giorno, a una temperatura costante di 46 °C.
Come tutte le terme romane, anche quelle di Aquae Sulis possedevano sale di vapore (tepidaria) ed erano dotate di un sistema di riscaldamento sotterraneo che le rendeva simili a delle saune, e di piscine d'acqua fredda e calda (frigidaria e calidaria). C'erano anche impianti per i massaggi e alcune piscine per i trattamenti terapeutici.
Il Gran Bagno, il nucleo centrale del gruppo dei Bagni orientali, è il più grande del complesso. L'intricata rete di condotti sotterranei è rimasta intatta sotto i tepidaria dei Bagni occidentali, particolarmente interessanti per l'eccellente stato di conservazione. Completano l'insieme il cosiddetto Bagno Luca e un altro gruppo di bagni disposti su due piani.
Le antiche terme in una foto d'epoca
Foto tratta da: old-picture.com
Abbandonate dopo la fine dell'impero romano, le terme ben presto scomparvero. Aquae Sulis, però, ebbe una sorte di migliore di quella di altre città britanniche: nel medioevo divenne un importante centro di lavorazione della lana e nel XII secolo si affermò nuovamente come stazione termale. Nel 1174 esisteva già un ospedale specializzato nella cura dei reumatismi e nello stesso periodo venne costruito nei pressi della sorgente il Bagno del Re, l'unico a non risalire all'epoca romana: l'edificio attuale è quasi interamente del XIX secolo.
L'importanza della città medievale aumentò quando vi fu trasferita provvisoriamente la sede episcopale di Wells (1091-1206). Il seggio vescovile richiedeva chiaramente una cattedrale, e il vescovo Robert di Lewes ne cominciò la costruzione verso la metà del XII secolo. Di quest'opera non rimane nulla: fu demolita per essere ricostruita nel 1499 come abbazia in stile perpendicolare, l'equivalente inglese del gotico fiammeggiante continentale. L'iniziativa partì dal vescovo Oliver King e il risultato fu Bath Abbey, conosciuta come la "lanterna d'Occidente" per le enormi vetrate che illuminano la navata e il coro. L'interno è ricco di monumenti funerari di epoca georgiana che forniscono un interessante spaccato sulla storia locale.

Facciata dell'Abbazia di Bath
Foto tratta da: photosofchurches.com

Interno dell'Abbazia di Bath con la splendida volta gotica e le grandi finestre.
Foto tratta da: paradoxplace.com


Il regni di "Beau" Nash
A partire dall'epoca georgiana, all'inizio del Settecento, recarsi ai bagni termali di Bath diventò una moda che sarebbe rimasta in auge anche per tutto il secolo successivo. Le cause di questo inaspettato successo non vanno ricercate tanto nelle virtù terapeutiche dell'antica sorgente di Aquae Sulis, quanto nell'intelligente attività di una serie di personaggi che trasformarono in poco tempo la rustica cittadina laniera in una delle stazioni termali più belle ed eleganti d'Europa, al servizio di una nuova classe di aristocratici e borghesi illuminati.
Il più attivo fu Richard "Beau" Nash, prototipo del dandy inglese. Nel 1704, a trent'anni, fu nominato maestro di cerimonie di Bath, un alto incarico che implicava la supervisione di tutta la vita sociale della stazione termale.
Nash "regnò" sulla città per quasi mezzo secolo e la sua influenza, che si estendeva molto al di là dei confini cittadini, fu decisiva per porre le basi della duratura fama di Bath.

La lussuosa architettura palladiana
Disegno di vista dall'alto della zona del Circus e del Royal Crescent
Immagine tratta da: youknowwhereyouare.com
Bath era ancora una città di aspetto medievale, con strade strette che presto divennero insufficienti per il crescente traffico. Le autorità dovettero così porsi il problema della sua ricostruzione. Entrarono in scena allora tre nuovi personaggi, artefici di un rinnovamento architettonico che si protrasse per tutta la seconda metà del XVIII secolo.
Ralph Allen, milionario con vocazione di mecenate, finanziò la maggior parte delle grandi opere della nuova Bath. Gli aspetti tecnici furono invece affidati a due architetti, John Wood padre e figlio, grandi ammiratori del Palladio: la loro opera si inserì nella corrente di recupero dell'estetica palladiana, diffusa nell'Europa del Settecento, che diede i suoi migliori frutti proprio nell'Inghilterra. A partire dal 1743 iniziò tra il mecenate e i due architetti una stretta collaborazione che trasformò completamente la fisionomia della città, dotandola di lussuosi complessi residenziali e di edifici pubblici. Tra i primi si distinguono quelli che circondano Queen Square, Royal Circus e il magnifico Royal Crescent costruito tra il 1767 e il 1775. Ma l'intensa attività sociale di Bath richiedeva soprattutto spazi pubblici adeguati. Nacquero così le Assembly Rooms, un complesso di sale da ballo disegnato da John Wood figlio nel 1771, e successivamente le Pump Rooms, che comprendono sale per i giochi e la lettura, una sala per concerti e un ristorante con una magnifica vista sui bagni romani.
L'influenza italiana è evidente in tutta l'architettura di Bath, e in particolare nel Pulteney Bridge, ispirato al Ponte Vecchio di Firenze. Venne costruito tra il 1769 e il 1774 da Robert Aadam, conosciuto come uno dei principali fautori della ripresa dello stile palladiano in Inghilterra.

Il Royal Crescent
Foto tratta da: geograph.org.uk

Il Pulteney Bridge
Foto tratta da: tourist-tracks.com

Esempio moderno di una Pump Room di Bath
Foto tratta da: laniersbooks.com

Articolo tratto dalla collana "Planet, i capolavori dell'uomo", volume 2,  in uscita con Panorama. Edizione 2004

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