sabato 13 ottobre 2012

UNESCO - Te Wahipounamu, Nuova Zelanda

Parco di Fiordland
Foto tratta da: www.travelguide.com.nz

L'Isola del Sud della Nuova Zelanda offre una serie di paesaggi straordinari, modellati dalle diverse glaciazioni che hanno creato i fiordi, coste rocciose a strapiombo sul mare, laghi e cascate. Questi territori sono ricoperti da immensi ghiacciai e da sterminate foreste di faggi antartici e di podocarpi. Nell'area protetta vivono alcune specie di uccelli seriamente minacciate di estinzione: lo strigope, l'unico pappagallo alpino al mondo, il takahé, una grossa gallinella d'acqua, e il kiwi.

Nome: Te Wahipounamu
Patrimonio dell'Umanità: dal 1990
Ubicazione: settore centrale e sudoccidentale dell'Isola del Sud, Nuova Zelanda






Il settore occidentale dell'Isola del Sud della Nuova Zelanda, conosciuto con il nome di Te Wahipounamu, è attraversato dalle Alpi Neozelandesi, una grande catena che condiziona l'orografia e il clima di tutta l'isola. Sebbene non vi siano montagne superiori ai 4000 metri, sono 27 le cime che oltrepassano i 3000 metri. L'imponenza di queste montagne, coperte da nevi perenni e da estesi ghiacciai che spesso arrivano a quote particolarmente basse, è accentuata dalla vicinanza del mare.

Monte Cook
Foto tratta da: viaggi.repubblica.it
Nel regno dei ghiacciai
La vetta più alta è il Monte Cook (3764 metri), un blocco roccioso che si allunga a sudest e a nordest, con tre promontori che svettano fra le distese ghiacciate. I versanti orientali della catena appartengono al Parco Nazionale del Monte Cook, che si estende per 92.422 ettari; quelli occidentali formano il Parco Nazionale Westland che copre una superficie di 117.555 ettari. I due parchi, che confinano per un tratto di 45 chilometri, costituiscono un'unica entità, separata solo dal punto di vista gestionale. Le cime delle montagne emergono da una distesa di ghiacci che occupa una superficie di 1.000 chilometri quadrati. I 300 ghiacciai di varie dimensioni, interrotti da imponenti seracchi e da cascate di ghiaccio, sono distribuiti nella zona. Il principale ghiacciaio che si estende verso est è il Tasman, largo fino a due chilometri e lungo 28.

Ghiacciaio Tasman
Foto tratta da: cmphoto.co.nz

Mount Aspiring e il faggio antartico
Le Alpi Neozelandesi declinano progressivamente verso sud, dove si trova, su una superficie di 285.589 ettari, il Parco Nazionale Mount Aspiring. La zona litoranea è coperta dalla foresta pluviale, la cui specie arborea più conosciuta è il podocarpo, noto in questa zona con il nome di kahikatea. La caratteristica più interessante di questa conifera, che supera facilmente i 25 metri di altezza, è costituita dalle foglie piccole, squamiformi e schiacciate, di un bel color bronzo. Più alto del podocarpo è il Dacrydium cupressinum: gli esemplari giovani hanno sagoma conica, mentre le piante adulte sono spoglie, con un pennacchio di foglie solo sulla sommità. Ma la specie caratteristica di questa zona è il faggio antartico: quest'albero, che può raggiungere un'altezza di 30 metri, forma dei boschi molto fitti, privi di sottobosco a causa della scarsità di luce. I faggeti sono interrotti da torbiere e laghetti, specie nei fondovalle.
Vegetazione nel Parco Nazionale Fiordland
Foto tratta da: travel.nationalgeographic.com
Verso l'estremità sudoccidentale dell'Isola del Sud si trova il Parco di Fiordland, istituito nel 1952 su una superficie di 1.252.378 ettari. La cima più alta è il monte Tutoko (2756 ettari). Dalla catena principale, che è la prosecuzione delle Alpi Neozelandesi, si dipartono dorsali minori, in direzione ovest le montagne scendono a strapiombo verso il Mare di Tasman rimanendo allineate perpendicolarmente alla costa. Il mare si insinua nella terraferma originando fiordi profondi e stretti, che talvolta si allungano nel litorale per 45 chilometri. Verso sud i rilievi si fanno via via più bassi, fino a spegnersi in modeste alture collinari in prossimità della costa sudorientale. Ai piedi della dorsale montuosa si apre una serie di valli occupate da grandi laghi (fra gli altri, il Te Anau, l'Huaroko e il Poteriteri).

Fiordland National Park
Foto tratta da: tourust-place4u.blogspot.com

Una fauna povera di specie
In Nuova Zelanda non esistono mammiferi autoctoni se non i pipistrelli e le specie marine. Tutti gli altri mammiferi terresti sono stati introdotti, casualmente o intenzionalmente, dall'uomo. Alcune, come l'ermellino e la volpe, hanno causato enormi squilibri nella fauna locale, inadatta ad affrontare i predatori. Pochi sono anche i rettili e gli anfibi, mentre gli invertebrati sono rappresentati da molte specie di insetti. L'assenza di grandi predatori carnivori e lo scarso popolamento umano hanno permesso che la Nuova Zelanda, così come l'Australia, fosse il luogo ideale per molte specie di uccelli. La presenza faunistica più caratteristica della Nuova Zelanda risiede soprattutto in alcune specie di pappagalli che vivono nella foresta e negli uccelli che si sono adattati alla vita a terra perdendo l'uso delle ali, conseguenza tipica dell'isolamento e della mancanza di predatori naturali. Lo strigope, un affascinante pappagallo di abitudini soprattutto crepuscolari, che secondo alcune zoologi è l'anello di congiunzione fra i rapaci notturni e i pappagalli, è una delle specie autoctone minacciate dagli animali introdotti dall'uomo. Anche il takahé, una specie di gallinella d'acqua, è ormai ridotta a meno di 200 esemplari localizzata nella Riserva di Dana, nel Parco Nazionale Fiordland. Infine, una menzione speciale merita il kiwi (emblema della Nuova Zelanda), simile a una gallina dalle zampe robuste, la cui popolazione si è ridotta drasticamente a causa del disboscamento e dell'introduzione di nuovi predatori: la sua sopravvivenza ora dipende dai programmi di allevamento in cattività e da poche riserve nelle quali non vi siano specie predatrici.

Articolo tratto dalla collana "Planet, i capolavori dell'uomo", volume 15,  in uscita con Panorama. Edizione 2004

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