martedì 16 ottobre 2012

Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice, Croazia


Mare, sole, locali e vita tipicamente estiva in centinaia di piccoli paesi arroccati o distesi di fronte al mare, di origini veneziane, romane o slave; città mitteleuropee e paesaggi rudi ma incontaminati. Questo offre la Croazia a milioni di persone ogni anno.
E in effetti un bel mare azzurro tutto insenature, isole e golfi, una buona cucina a base di pesce, un costo di vita minore a quello dell'area Euro, sono delle belle attrattive, e ve le consiglio.
Ma se volete vedere con i vostri occhi un'autentica meraviglia della natura, prendete un'auto e da Zagabria o da Fiume (Rijeka) in un paio d'ore arrivate al Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice. 
Il luogo è, ovviamente, unico al mondo, motivo per cui l'Unesco, già nel 1979, lo inserì nella sua lista di Patrimoni dell'Umanità. Ciò che lo rende inimitabile è il suo costante e inesorabile mutare. Il professor Ivo Pevalek, negli anni '30 del Novecento, scoprì che i due fiumi che alimentano i laghi trascinano sedimenti minerali che vanno a creare delle vere e proprie dighe naturali che fanno da bordo ai laghi e creano cascate e fiumiciattoli. Questi, con l'aumento della pressione dell'acqua, sfondano le barriere e si aprono nuove strade per arrivare a valle. In pratica, un ecosistema in perenne, lenta ma costante trasformazione.
Nel 1949 fu istituito il Parco, il primo nell'allora Jugoslavia, e grazie alla cura e al rigore col quale viene mantenuto, oggi possiamo anche noi godere di questo luogo speciale.
I quasi 30.000 ettari che lo compongono si trovano molto vicino al confine bosniaco, e durante la guerra dei Balcani una piccola parte del Parco fu addirittura minata. Fortunatamente questo fatto fa ormai parte del passato e oggi non esiste nessun pericolo.
Si può accedere al Parco da due ingressi, dai quali si dipanano vari percorsi, contrassegnati da lettere e colori diversi, che permettono di compiere un giro di tutti i laghi, o anche solo una parte, e magari terminare la visita l'indomani, pernottando in una delle varie sistemazioni, a partire dal campeggio per finire con l'albergo, che si trovano all'interno della zona protetta.


L'area del Parco è immensa, comprende ben 16 laghi collegati fra loro da cascate, con un dislivello massimo tra il punto più alto e il più basso di quasi 1000 metri. Il percorso più lungo prevede ben 8 ore di passeggiate tra scorci di indescrivibile bellezza.
Con il biglietto di ingresso (ad ottobre 2012 il prezzo per un adulto è 80 kune, circa 11 euro) è compresa anche la possibilità di utilizzare sia il traghetto che attraversa il lago più grande, risparmiandovi circa un'ora di camminata, sia il trenino che dal punto più lontano vi riporta alle due entrate; anch'esso elimina circa un'ora di passeggiata. Ovviamente la cosa migliore sarebbe girare tutto quanto il Parco a piedi, ma in effetti risulta piuttosto stancante, soprattutto se, come me, lo visitate in estate e il sole picchia senza pietà sulla natura ma anche sulla vostra testa.
Non c'è bisogno di allenamento per esplorare il Parco, i sentieri sono quasi del tutto pianeggianti, esclusa la zona panoramica vicino alla grande cascata, e sicuramente le numerose soste per ammirare la bellezza della natura e scattare qualche foto serviranno per ricaricare le pile. Piccolo neo per la visita in estate piena: ci sono più visitatori e la gente che si accalca in determinati punti. Il periodo migliore per recarvisi è la primavera, coi laghi carichi d'acqua e le piante in fiore.
Folla a parte, ciò che maggiormente vi colpirà saranno la quiete e la pulizia del luogo, la vasta varietà della flora e della fauna che spazia dalla miriade di pesci e libellule di un improbabile blu cobalto, ma soprattutto i colori che l'acqua incontaminata e purissima riflette.

Nel giro di poche ore vedrete cascate enormi, laghi profondi sui quali abbandonarsi al riposo su un traghetto o dedicarsi a vogare in canoa; laghetti minuscoli dei quali si vede il fondale, pieni di piante e animali; zone dense di piante colorate; ruscelli che scorreranno sotto i vostri piedi; acqua che varia dal blu intenso al verde quasi fluorescente o dalla trasparenza cristallina.
Potrete ovviamente fermarvi a fare uno spuntino in uno dei vari punti di ristoro, comprarvi qualche souvenir negli immancabili negozietti (consiglio la grappa locale) e poi incamminarvi verso l'uscita.
A fine giornata sarete sicuramente stanchi ma felici, riappacificati con la natura. Avrete vissuto un'esperienza unica, e per molto tempo ricorderete quella gola sommersa dai boschi, nella quale declinano due fiumi che hanno creato, nel corso delle ere, 16 laghi in successione. Ma quel che proprio non vi potrete scordare saranno la pace, rotta solo dal rumore dell'acqua che scorre, la varietà di ambienti, piante e animali e la tavolozza cromatica delle acque, che non si può spiegare.
A fine vacanza, potrete anche farvi un regalino pensando a quanti soldi avrete risparmiato non andando ai Caraibi... tanto li avete visitati nei Balcani.

Articolo di
Stefano Nunziati

Foto di
Stefano Nunziati

3 commenti:

  1. Cavolo sto posto dev'essere veramente bello!!!
    Oh ma il nuovo collaboratore del blog scatta delle foto veramente impressionanti, e poi scrive in un italiano vario e fluido!
    Complimenti per l'ingaggio!

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  2. Stefano smettila di auto-celebrarti, grazie.

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