mercoledì 5 settembre 2012

UNESCO - Tumuli, pietre runiche e chiesa di Jelling, Danimarca

Haralds Runestone
Foto di: megalithic.co.uk

Due tumuli funerari, due pietre con iscrizioni runiche e una piccola chiesa costruita sulle rovine di un tempio pagano formano il complesso archeologico di Jelling, antica sede dei re di Danimarca. Si tratta di pochi resti, che tuttavia offrono una suggestiva testimonianza di un avvenimento di singolare importanza storica: la conversione dei danesi al Cristianesimo intorno alla metà del X secolo. Essa segnò l'origine dello Stato nazionale danese e pose un freno agli attacchi dei vichinghi che avevano terrorizzato l'Europa.


Nome: Tumuli, pietre runiche e chiesa di Jelling
Patrimonio dell'Umanità: dal 1994
Ubicazione: nella parte centrale della Danimarca, a nord di Vaje, nella regione dello Jutland

Una delle pietre runiche
Foto di: suzyguese.com
Dopo la caduta dell'Impero Romano, la Chiesa fu l'unica istituzione sopravvissuta del vecchio ordine. Nei secoli confusi del primo Medioevo, solo la Chiesa seppe rappresentare un elemento di unità per i disgregati resti dell'impero. Con il tempo arrivò a identificarsi con quello che Roma aveva significato nel mondo occidentale: la civilizzazione. Così quando, partendo dalla Scandinavia, i pirati vichinghi con le loro continue incursioni minacciarono di distruggere la stabilità che a poco a poco l'Europa stava riconquistando, i governatori del Sacro Romano Impero compresero che l'unico modo per scongiurare il pericolo fosse integrare gli scandinavi nel nuovo ordine politico del continente, il cui pilastro altro non era che la Chiesa. In una parola, dovevano essere cristianizzati al più presto.

L'ultimo re pagano, il primo re cristiano
Non era un compito facile. Orgogliosi e indipendenti, i popoli nordici furono riluttanti ad accettare una religione che si scontrava con i valori guerreschi che erano alla base della loro società.
Le incursioni vichinghe iniziarono nel 793. A metà del secolo successivo, il monaco sassone Ansgar, considerato "l'apostolo del Nord", riuscì, non senza difficoltà a fondare alcune comunità cristiane nello Jutland e nell'isola svedese di Birka. Fu però solamente nel XII secolo che gli scandinavi poterono considerarsi pienamente cristiani, per quanto anche a quell'epoca i cronisti riferiscono di continue ricadute nel paganesimo.
Questo lungo e complesso processo di cristianizzazione ottenne il suo primo successo a metà del X secolo, con la conversione del re danese Harald Gormsson, chiamato "Denti Azzurri". Il battesimo di Harald, anche se fu notevolmente condizionato dalla pressione esercitata dal suo potente vicino, l'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I, costituì in ogni caso una pietra miliare nella cristianizzazione del Nord: fino ad allora nessun re scandinavo aveva abbracciato ufficialmente la nuova religione.
La chiesa di Jelling
Foto di: panoramio.com
Dal piccolo complesso archeologico di Jelling è giunta fino a noi una testimonianza di inestimabile valore di questo momento: due tumuli funerari, una chiesa e due iscrizioni runiche evocano i regni di Gorm il Vecchio e di suo figlio Harald, rispettivamente l'ultimo re pagano di Danimarca e il primo re cristiano.
Jelling, vicina all'attuale città di Vajle, era allora la sede reale dalla quale Gorm unificò il territorio dello Jutland e le isole adiacenti, ponendo le basi del futuro stato danese. Dove oggi si trova la chiesa, sorgeva allora un piccolo tempio pagano di legno, nei pressi del quale re Gorm aveva fatto costruire un tumulo funerario per la sua sposa Tyra. Ciò è testimoniato dalla più piccola delle pietre runiche che si trovano sul luogo, la cui iscrizione dice: "Re Gorm fece questo monumento per sua moglie Tyra, gioiello della Danimarca". Il tumulo (70 metri di diametro e 11 metri di altezza) sovrasta una grande camera funeraria di legno di rovere in cui sono stati rinvenuti alcuni oggetti, tra i quali una coppa d'argento; lo stilizzato disegno zoomorfo inciso sulla coppa ha dato il nome allo stile Jelling.

Interno della chiesa di Jelling
Foto: flickr.com

La tomba vuota
Anche se non si sono trovati resti umani, è probabile che nel tumulo fossero stati inumati non solo la regina Tyra, ma lo stesso Gorm, morto nel 950; il figlio Harald avrebbe poi trasferito i resti nel cimitero della chiesa costruita (dopo il suo battesimo avvenuto nel 960) sopra l'antico tempio pagano.
La chiesa così come si presenta oggi venne edificata nell'anno 1100; è un edificio semplice, di tufo calcareo imbiancato a calce, con una torre aggiunta nel XV secolo. Sotto le sue fondamenta sono stati scoperti i resti di almeno tre costruzioni in legno anteriori, distrutte dal fuoco.
Il contributo di Harald al complesso di Jelling non si limitò a questa chiesa. Nei pressi dell'edificio egli eresse un tumulo simile a quello voluto dal padre, forse senza altra funzione che quella di dimostrare il potere della sua stirpe. Accanto infatti c'è una pietra runica che riporta questa iscrizione: "Re Harald ha deciso di costruire questo monumento alla memoria di suo padre, re Gorm e di sua madre, la regina Tyra; Harald, colui che riunì sotto il suo scettro Danimarca e Norvegia e che rese cristiani i danesi".
Una decorazione a intreccio con animali mitici e motivi floreali copre una delle facce della pietra; sull'altra appare la più antica rappresentazione di Cristo conosciuta in Scandinavia. La nuova religione non aveva ancora soppiantato quella vecchia; i dragoni della mitologia nordica, che sarebbero poi rimasti confinati nelle leggende, a Jelling mostrano ancora tutta la loro forza di un mondo eroico e violento che, come i guerrieri che lo crearono, lottò fino all'ultimo respiro contro l'inevitabile sconfitta.

Il tumulo funerario fatto costruire da re Gorm per la sua sposa, la regina Tyra.
Foto di: picasaweb.google.com

Articolo tratto dalla collana "Planet, i capolavori dell'uomo", volume 5,  in uscita con Panorama. Edizione 2004

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