giovedì 19 aprile 2012

Unesco - Santuario delle balene del Vizcaino

Esemplare di balena grigia
Foto tratta da: mashipura.com


Il Santuario delle balene del Vizcaino è il luogo di riproduzione di molte specie marine in pericolo di estinzione. Fra queste la balena grigia, la gigantesca balenottera azzurra, la focena della California e alcune specie di tartarughe. Durante l'inverno in questa zona migrano molti uccelli acquatici che qui trovano le condizioni ideali per nidificare.


Nome: Santuario delle balene del Vizcaino
Patrimonio dell'Umanità: dal 1993
Ubicazione: nella penisola della Baja California, Messico

Balenottera azzurra
Foto tratta da: nonciclopedia.wikia.com

Le balene sono i più grossi mammiferi viventi. A causa della caccia spietata di cui sono state oggetto, questi giganti del mare corrono oggi il pericolo di estinguersi. Da molti decenni scienziati e naturalisti hanno lanciato un grido d'allarme e la maggior parte dei Paesi ha concordato forti restrizioni alla caccia di questi cetacei.
L'inserimento delle lagune del Vizcaino, vere oasi di pace per le balene, nell'elenco del Patrimonio dell'Umanità è stato un importante passo per contribuire alla loro salvaguardia e sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale.
La Riserva del Vizcaino, istituita nel 1998, si estende su una superficie di 2,5 milioni di ettari, al centro della penisola di Baja California, che si protende tra il Golfo di California e l'Oceano Pacifico. Si tratta di un territorio desertico, che sulla costa pacifica si articola in promontori, baie e lagune: due di queste (San Ignacio e, più a nord, Ojo de Liebre o Scammon) sono state dichiarate Patrimonio dell'Umanità.

Deserto inospitale
La regione centrale della Baja California è caratterizzata da un clima molto arido, con precipitazioni annue che non raggiungono i 100 millimetri e temperature elevate durante tutto l'arco dell'anno, in particolare d'estate (40-45°C). Il deserto del Vizcaino è costituito principalmente da rocce sedimentarie (ricche di fossili), con alcune intrusioni di rocce effusive (rioliti, andesiti e piroclastiti). L'unica pianta che riesca a sopportare con facilità l'alta concentrazione salina del terreno è la Frankenia palmeri: diffusa su aree molto estese, raramente supera i 40 cm di altezza.
Anche gli animali che vivono nel deserto sono perfettamente adattati alle dure condizioni del clima. E' facile osservare lo scoiattolo antilope, la volpe del deserto e il coyote. Più difficilmente si riescono a scorgere il puma ed il cervo mulo.

Lo scoiattolo antilope
Foto tratta da: deanimalibus.com

La volpe del deserto
Foto tratta da: guide.supereva.it

Le dune di sabbia bianchissima che fiancheggiano la laguna di Ojo de Liebre
Foto tratta da: mashipure.com

Le balene grigie
Dal Mare di Bering e dagli altri mari artici le balene grigie raggiungono le lagune Ojo de Liebre e San Ignacio nel mese di novembre. Restano in acque messicane fino a febbraio, poi intraprendono il viaggio verso nord. E' in questi specchi d'acqua caldi e poco profondi che avvengono la riproduzione e l'allevamento dei piccoli. I maschi, in genere, non entrano nelle lagune, ma rimangono fuori per proteggere le femmine e i piccoli dalle incursioni delle orche, i loro principali nemici naturali. Inoltre i maschi sono i primi a ripartire verso le gelide acque settentrionali.
Il pericolo maggiore che oggi corrono queste due oasi faunistiche è rappresentato dal turismo: se nel 1980 solo 1000 persone si sono avventurate nel deserto del Vizcaino per raggiungere le rive delle lagune e osservare le balene grigie, negli ultimi anni i visitatori sono diventati più di 30.000. Ma in passato le insidie sono state di gran lunga più gravi. Intorno alla metà del XIX secolo un gruppo di balenieri guidati dal capitano Charles M. Scammon scoprì l'ingresso a una delle due lagune (quella che prese il suo nome e che è conosciuta soprattutto come Ojo de Liebre). Fu il preludio di un autentico massacro, a causa del quale la balena grigia scomparve da queste acque. Oggi la situazione è migliorata e la specie è in netta ripresa.

Rifugio per altre specie
Altri mammiferi marini minacciati di estinzione trovano riparo nelle acque delle lagune del Vizcaino: la foca comune, l'otaria della California, l'elefante marino del nord e la rara balenottera azzurra. Questa area protetta ospita anche quattro specie di tartarughe marine, anch'esse in pericolo di estinzione.
L'interesse naturalistico delle lagune è accresciuto dalla presenza di numerose specie di uccelli, che giungono qui durante il periodo invernale. Il 10% degli uccelli che scelgono la costa occidentale del Messico per svernare, sosta proprio nei due santuari delle balene. Molto diffuse nella zona sono le oche nere oltre a numerosi tipi di anatra, pellicani e cormorani. Sugli isolotti, infine, nidificano molte coppie di falchi pescatori.

Baja California vista dall'alto
Foto tratta da: mashipura.com

I cetacei del Golfo di California
Tra la penisola della Baja di California e il continente si allunga il Golfo di California (detto anche Mare di Cortéz). Anche qui si possono avvistare cetacei: balenottere comuni, megattere, capodogli, globicefali di Gray, balenottere minori, oltre a delfini comuni, leoni marini della California e tursiopi.
Questo mare inoltre costituisce una delle aree migliori per l'osservazione della balenottera azzurra e della balenottera di Bryde, due specie di difficile avvistamento. Esclusivamente in queste acque vive, infine, un altro cetaceo, la focena del Golfo di California. Per garantirne la sopravvivenza, nel 1993 è stata istituita una riserva apposita.

Articolo tratto dalla collana "Planet, i capolavori dell'uomo", volume 13,  in uscita con Panorama. Edizione 2004


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