sabato 21 aprile 2012

Unesco - Cattedrale di Aquisgrana, Germania

Esterno della Cattedrale di Aquisgrana
Foto tratta da: windoweb.com

La dinastia franco-carolingia, il cui potere fu stabilito definitivamente da Carlo Martello che lo aveva strappato ai Merovingi, non aveva una corte fissa, ma si spostava tra diverse città imperiali a seconda delle stagioni, delle esigenze politiche e del desiderio personale del monarca. Generalmente le residenze reali non si trovano nei centri urbani, ma in luoghi più appartati, in fattorie-palazzo, circondate da boschi e campi coltivati, dove erano garantite la tranquillità del sovrano e l'attività venatoria.


Nome: Cattedrale di Aquisgrana
Patrimonio dell'Umanità: dal 1978
Ubicazione: nel centro della città di Aquisgrana (Aachen), nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia, Germania

Cappella Palatina, sullo sfondo il trono di Carlo Magno
Foto tratta da: agisoft.it

Carlo (742-814), figlio di Pipino il Breve, incoronato re nel 768, dopo la lunga e vittoriosa guerra contro i Sassoni si trovava in possesso della maggior parte delle terre dell'Impero Romano d'Occidente, fatta eccezione per le isole britanniche e la penisola iberica. Volle allora aggiungere l'aggettivo di Magno al suo nome di battesimo, come già aveva fatto Alessandro il Macedone, e utilizzare il cristianesimo come elemento unificatore delle sue conquiste. Per dimostrare al mondo la grandezza, il potere e la prosperità dell'Impero franco, Carlo Magno fece costruire nuovi palazzi. Due di questi furono innalzati rispettivamente a Nimega e a Lorsch. Nessuno però riuscì ad eguagliare lo splendore di Aquisgrana - Aachen in tedesco - che Carlo trasformò nel cuore dell'Impero.
Aquisgrana era un centro termale già noto ai romani con il nome di Aque granni, in onore del dio celtico della salute, Grannus. Su questo insediamento Carlo Magno fece edificare un palazzo di cui si conservano due ambienti molto significativi: il salone dell'incoronazione (Aula Regia), che attualmente si trova nel palazzo municipale della città, e la Cappella Palatina, nucleo primitivo attorno al quale più tardi verrà innalzata la cattedrale.
Nella costruzione del palazzo di Aquisgrana fu presa chiaramente come riferimento la basilica di San Vitale di Ravenna, città che era stata nel V secolo residenza degli imperatori romani, per diventare successivamente parte dei domini bizantini in Italia. La chiesa di San Vitale, considerata, insieme a Santa Sofia, un capolavoro dell'architettura bizantina, fu fatta costruire nel 530 dall'imperatore Giustiniano. Non sorprende che Carlo Magno rivolgesse la sua attenzione a Ravenna, la piccola Bisanzio, in quanto egli stesso aspirava a costruire una realtà statale che rivestisse nell'Europa occidentale lo stesso ruolo dell'Impero Bizantino in Oriente, cristiano e diretto discendente del lascito politi romano.

Cappella Palatina nella cattedrale
Foto tratta da: apere.it

La Cappella Palatina
Una delle opere architettoniche più importanti dell'arte carolingia è la Cappella Palatina, costruita tra il 796 e l'803, un edificio a sedici lati caratterizzato da una struttura centrale di otto archi su pilastri. Questo schema lascia uno spazio  aperto nel centro e crea una navata unica poligonale a trama rettangolare a triangolare a due piani. Sopra ogni arco del piano inferiore se ne innalza infatti un altro più stilizzato, suddiviso a sua volta in due parti da un gioco di archi e di colonne.
Nella parte inferiore del primo piano due colonne con capitelli corinzi classici sostengono tre piccoli archi, che fungono da base alla parte superiore, composta da due colonne che simulano di sostenere direttamente gli archi del secondo piano. Gli archi superiori di entrambi i piani sono formati da una successione di pietre chiare e scure, che costituisce un elemento decorativo nella struttura architettonica complessiva. La Cappella Palatina suscitò all'epoca grande ammirazione, soprattutto grazie alla monumentale cupola, il cui interno era interamente decorato con un enorme mosaico, oggi scomparso. L'edificio era parte di una struttura più ampia, andata perduta, che sembra comprendesse due chiese più piccole. Queste ultime ampliavano il complesso architettonico verso nord e verso sud, mentre sul lato occidentale si apriva un atrio che, attraverso un portico, conduceva agli appartamenti reali.

Particolare della Cappella Palatina
Foto tratta da: minube.it


L'attribuzione della cappella non è ancora del tutto chiara. Carlo Magno riunì attorno a sé intellettuali e letterati provenienti da varie città dell'Occidente: l'inglese Alcuino di York, l'irlandese Gallus, lo spagnolo Teodulfo, il lombardo Paolo Diaocono, il toscano Pietro da Pisa sono solo alcuni dei nomi che entrarono a far parte della corte cosmopolita dell'imperatore. Sembra che il biografo di Carlo Magno, Eginardo, soprintendesse ai lavori personalmente o attraverso il maestro Gerardo, bibliotecario del palazzo. Gli studiosi ritengono che non sia stato lui a progettare la cappella, ma più probabilmente Ottone da Metz, il cui nome appare in vari documenti come capomastro e al quale si deve anche la costruzione del palazzo imperiale.
La Cappella Palatina costituisce attualmente un nucleo perfettamente unitario, con aggiunte successive di elementi di epoche posteriori, tra il quale il coro gotico finemente scolpito e intarsiato, consacrato nell'anno 1414.
La cripta della cattedrale contiene aluni dei più importanti tesori artistici del Medioevo europeo: la croce di Lotario (990), in oro massiccio, completamente intarsiata di pietre preziose, che reca al centro un cammeo di epoca romana appartenuto all'imperatore Augusto; un busto-reliquiario di Carlo Magno in oro e argento; la pianeta di Bernardo di Chiaravalle, di velluto blu con un ricamo di perle, donata dallo stesso Bernardo nel 1147 in occasione di una sua visita ad Aquisgrana; infine, il sarcofago in marmo decorato con un rilievo raffigurante il ratto di Proserpina, dove riposano i reti mortali di Carlo Magno.

Croce di Lotario
Foto tratta da: digilander.libero.it

Busto-reliquiario di Carlo Magno in oro e argento
Foto tratta da: traditioliturgica.blogspot.com

Trono di Carlo Magno nella Cappella Palatina
Foto tratta da: fotoalbum.virgilio.it

Articolo tratto dalla collana "Planet, i capolavori dell'uomo", volume 4,  in uscita con Panorama. Edizione 2004

2 commenti:

  1. Un altro dei luoghi che mi piacerebbe visitare... trovo che la Cappella Palatina sia un luogo davvero ricco di fascino!

    Marco

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  2. Qualche anno fa, per qualche secondo, avevamo pensato di andarci, ricordi?
    Vorrà dire che ce ne ricorderemo nel caso tornassimo in Germania

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