giovedì 19 luglio 2012

UNESCO - Chiese storiche di Mtskheta, Georgia

Chiesa principale del complesso di Samtavro
Foto di: ru.wikipedia.org

Le chiese storiche della città di Mtskheta, la prima capitale della Georgia, sono importanti per lo studio dell'architettura georgiana e dell'architettura medievale nel mondo cristiano. I mosaici, le iscrizioni e gli oggetti di ferro trovati dagli archeologi sono inoltre di vitale interesse per conoscere le origini del popolo georgiano.


Nome: Chiese storiche di Mtskheta
Patrimonio dell'Umanità: dal 1994
Ubicazione: nella parte centrale della Georgia, nel distretto di Mtskheta

Piccola cappella nel complesso di Samtavro
Foto di: nsfwords.wordpress.com 

Gli annali assiri più antichi segnalano la presenza di una federazione di tribù (Diaeni) sulle sponde del fiume Kura (XII secolo a.C.). A metà del VIII secolo a.C. comparve sulla costa sudorientale del Mar Nero un'altra tribù, capeggiata da Kulja e sconfitta dai cimmeri nella seconda metà del secolo. A partire dal VI secolo a.C., in questa stessa parte del Paese sorse il regno della Colchide (il cui nome è legato alla mitica impresa del vello d'oro), erede dello stato tribale di Kulja. Nel frattempo, vicino alla Colchide, in una zona favorevole perché al centro delle rotte commerciali dell'epoca, sorse anche il regno di Iberia. Nel 65 a.C., i romani, guidati da Pompeo, invasero l'Iberia e quindi giunsero in Colchide, fissando nella prima un protettorato e nella seconda un governatorato. Presto la Colchide unì le sue terre all'altro principato confinante e si formò così il regno di Lazsk, vassallo di Roma.

La grande mtskheta
Nel 334 il Cristianesimo fu dichiarato religione ufficiale nel regno di Iberia e nel 523 lo divenne di tutto il regno di Lazsk; questo fatto accelerò l'unificazione etnica dei georgiani e intensificò le loro relazioni con i Paesi europei.
La religione cristiana fu portata nella città di Metskheta da San Nino, nel IV secolo, ma già gli apostoli Andrea e Simone erano giusti in queste regioni per evangelizzarle. Nel 445 venne costruita Tiblisi, dove in seguito andò a risiedere il katholikos, la suprema carica religiosa del Paese.


Veduta panoramica della città di Mtskheta
Foto di: en.wikipedia.org

In questa epoca Mtskheta si estendeva sulle due rive del fiume Mtkvari, suddivisa in numerosi quartieri. Il quartiere di Armaztsike (cittadella e residenza reale) era il cuore della città; intorno a esso si raggruppano i quartieri fortificati riservati ai mercanti. Questo insieme costituiva la "grande Mtskheta". La prima chiesa di legno fu costruita nel giardino del palazzo Reale, proprio nel luogo oggi occupato dalla chiesa Sveti-Choveli. Il destino politico della città nei secoli IV e V fu deciso dal principe Dachi (449-514) che trasferì la capitale da Mtskheta a Tiblisi. Nonostante la perdita del rango di capitale, Mtskheta continuò ad essere un importante centro religioso, fino all'invasione araba di Murvan-Kru (736-738). Dal VI secolo persiani e bizantini si scontrarono in territorio georgiano per affermare la loro supremazia nell'area, fino a quando iniziò la penetrazione degli arabi (630), che verso il 730 imposero definitivamente il loro dominio sulla zona.
La riconquista cristiana della Georgia fu dura e si prolungò fino al IX secolo quando, dopo una dura lotta armata contro gli occupanti arabi, sorsero diversi principati autonomi. Lo sforzo dei principi della dinastia dei Bagratidi, iniziato nel IX secolo, culminò alla fine del X secolo con l'unificazione di quasi tutti i territori della Georgia in un solo Stato, governato da re Bagrati III (975-1014). Nel XV secolo Mtskheta fu devastata dalle truppe tartare di Tamerlano che fece distruggere molti monumenti, privandoci della possibilità di conoscere fino in fondo lo splendore artistico e architettonico della città.
Interno della chiesa principale del complesso di Samtavro
Foto di: caucasus-pictures.blogspot.com
Mtskheta è importante per lo studio dello sviluppo dell'architettura georgiana e dell'architettura medievale nel mondo cristiano. I mosaici, gli oggetti di ferro e le iscrizioni rinvenuti dagli archeologi nel corso di alcune campagne, sono di vitale interesse per lo studio delle origini del popolo georgiano.
La cittadella (Armaztsikhe) della "grande Mtskheta" è situata sulla riva destra del Mtkvari, vicino al monte Bagineti. E' circondata da alcuni quartieri, come Tsitsamuri-Sevsamora (citato da Strabone), dove vivevano i contatini, e Sarkine, il quartiere dei fabbri; ognuno di questi quartieri era una piccola città indipendente, dotata di una cinta di mura, di terme e di condotte d'acqua.
Le mura di Armaztsikhe, risalenti ai secoli IV e III a.C., racchiudono una superficie di trenta ettari. Alte torri rettangolari si ergono ogni 50 metri lungo un muro massiccio costruito in pietra e mattoni. Le parti inferiori sono interamente di pietra e hanno contrafforti sui lati più scoscesi.
Alla stessa epoca risalgono i resti di un tempio che sorgeva sulla cima del monte Bigineti e una tomba con volta ad arco. Gli scavi nella valle di Armaziskhevi hanno portato alla luce numerose tombe e strutture del periodo neolitico. Sono stati scoperti ance i resti di un edificio termale (dei secoli II e III a.C.) e numerose parti di un sontuoso palazzo di stile protoellenistico. Le camere mortuarie costruite a partire dal I secolo sono particolarmente interessanti per gli oggetti funerari rinvenuti, il cui valore artistico e storico dimostra l'importanza culturale della "grande Mtskheta".

Chiesa di Santa Croce nel complesso di Jvari
Foto di: finchannel.com

I monumenti cristiani
Con il Cristianesimo, furono costruiti a Mtskheta molti monumenti, gran parte dei quali sono stati dichiarati Patrimonio dell'Umanità.Il complesso di Sveti-Choveli, nel centro della città, comprende la cattedrale (XI secolo), il palazzo, le porte del katholikos Melchisedech (XI secolo) e le porte di Irlaki II (XVIII secolo).
La cattedrale ha una pianta a forma di croce ed è sovrastata da una cupola. I molti affreschi che adornavano le pareti furono ricoperti nei secoli successivi da uno strato di calce. Ciò ha permesso la perfetta conservazione delle pitture. Degno di nota è anche il monumentale Cristo Pantocratore (rappresentazione di Cristo come principio e fine dell'Universo tipica dell'arte bizantina), seduto su un trono benedicente e circondato dai simboli dei quattro Evangelisti. L'affresco, che è collocato nell'abside centrale, risale all'XI secolo; purtroppo un incauto restauro effettuato nel XIX secolo ha parzialmente rovinato la pittura originale.
Esempio di facciata della chiesa principale del complesso di Samtavro
Foto di: tripadvisor.com
Le facciate sono decorate con arcate che unificano gli elementi separati della struttura. Tamerlano, durante un assalto alla città, danneggiò seriamente la cattedrale, i cui pilastri furono demoliti. Nel XVII secolo la parte superiore del tamburo fu rimaneggiata, subendo notevoli alterazioni.
Nonostante ciò i danni maggiori (demolizioni delle gallerie decorate e delle cappelle) risalgono all'anno 1830, in occasione dell'arrivo dello zar Nicola I.
Mtskheta Jvari
Foto di: jentour.com.ge
Sul lato opposto di Sveti-Choveli, in cima alla collina che domina la sponda destra dell'Aragvi, si trova la Mtskhetis Jvari o chiesa della Santa Croce, uno dei luoghi sacri della Georgia, perché qui si conserva una croce fatta erigere da San Nino durante la sua opera di cristianizzazione del territorio.
La croce fatta erigere da San Nino, ora all'interno della chiesa.
Foto di: flickr.com
Il complesso di Jvari comprende numerosi monumenti risalenti a periodi differenti. La prima chiesa situata in prossimità della croce fu costruita nel VI secolo. Si tratta di una piccola costruzione a pianta cruciforme con portici sui lati nord e sud.
Alla fine del VI secolo la chiesa fu distrutta e venne edificata una nuova chiesa. Questa chiesa presenta una pianta analoga a quella precedente, ma ha maggiori dimensioni. I quattro bracci della croce terminano in absidi semicircolari; il tutto è sormontato da una cupola che esalta la maestosità dell'impianto. L'esterno, per contro, costruito in blocchi di arenaria gialla, è relativamente semplice, a eccezione della facciata che presenta cinque finestroni sovrastati da un altorilievo. Il terzo monumento di Mtskheta in ordine di importanza è la Samtavro o piazza del Sovrano, situata a nord, nel luogo dove, secondo la leggenda, visse San Nino. Grazie ai restauri, una piccola chiesa sormontata da una cupola (secolo IV) si trova ancora sul luogo.
La chiesa principale di Samtavro (secolo XI) presenta una pianta a forma di croce e una grande cupola alta ventisette metri.
Affresco che rappresenta il re Miriani e la moglie nella cappella dove si trova la loro tomba.
Foto di: iberiana.webs.com
La tomba di Miriani, re della Georgia che impose il Cristianesimo al suo popolo, e quella della sua sposa sono situate nell'angolo  nord-ovest della chiesa. Le facciate nord e sud sono riccamente ornate, in contrasto con le facciate est e ovest completamente spoglie.
Altri monumento di Mtskheta sono la chiesa di Antiochia (VII secolo), il monastero di Akhalkalakuri (XI secolo), il monasteri di Armazi e la chiesa di Kalaubani (XII secolo), dedicata al culto di san Giorgio, il santo cavaliere dal quale la Georgia deriva il proprio nome e che è venerato come patrono del Paese.


Articolo tratto dalla collana "Planet, i capolavori dell'uomo", volume 5,  in uscita con Panorama. Edizione 2004

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