mercoledì 11 luglio 2012

UNESCO - Architettura mudéjar di Teruel

Torre di San Pedro, Teruel
Foto tratta da: en.wikipedia.org
Il Mudéjar è uno stile eclettico, che fonde elementi cristiani e musulmani, ma, allo stesso tempo, distinto da entrambe le culture. E' diffuso esclusivamente nella penisola iberica, che ha visto convivere a lungo le due civiltà. Il suo elemento più caratteristico, il mattone, sostituì degnamente la pietra come materiale da costruzione e, abbinato alla ceramica smaltata, ha dato vita alle preziose trame di questi splendidi monumenti.


Nome: Architettura mudéjar di Teruel
Patrimonio dell'Umanità: dal 1986
Ubicazione: nella zona occidentale della Spagna, nella comunità autonoma di Aragona, 140 Km a nord est di Valencia.

La torre di El Salvador
Foto tratta da: it.123rf.com
L'origine del Mudéjar di deve quindi al prolungato contatto fra due culture, ma non è da dimenticare anche un'evidente necessità pratica. Infatti ogni volta che la regione veniva riconquistata dai cristiani si pensava immediatamente alla costruzione di chiese e, per rimediare alle scarse disponibilità economiche, di solito si ritoccavano leggermente le moschee, naturalmente dopo averle consacrate al cristianesimo. Ma succedeva che fosse necessario costruirle completamente e si tentasse quindi di seguire il canone estetico imperante a quell'epoca, cioè il romanico. 
Al momento di organizzare i lavori, la manodopera necessaria si trovava unicamente tra i mudéjares - vale a dire i musulmani sottomessi al dominio cristiano - e non si trattava solamente di muratori, ma di tutti gli artigiani indispensabili alla costruzione. I capomastri, maestri delle opere mudéjar, godevano infatti di un indiscusso prestigio, così come i carpentieri e gli stuccatori; inoltre i materiali da costruzione utilizzati da questi artigiani, come mattoni, ceramica, gesso e, a volte, legno erano prodotti in forni o in laboratori di proprietà dei loro correligionari.
L'arte mudéjar è quindi il risultato di fai fattori, il cui effetto finale è un'interpretazione pratica e "cristianizzata" di temi ed edifici arabi. E' così che l'arco semicircolare caratteristico del romanico venne spesso soppiantato dall'arco a ferro di cavallo, mentre le volte furono sostituite da una intelaiatura di legno che, oltre ad essere economica, permetteva agli artigiani di sbizzarrirsi nella decorazione; anche i campanili non sono altro che minareti in cui vennero inserite le campane.


Teruel, gioiello mudéjar di Aragona
L'essenza dell'arte mudéjar di Teruel e ciò che più destava l'ammirazione dei viaggiatori nello scorgere da lontano il profilo della città erano le sue meravigliose e agili torri. Ne parliamo al passato perché, purtroppo, una delle torri più grandi e belle, la Fermosa, è crollata da tempo.
Le quattro torri rimaste sono molto simili fra loro, sia per quanto riguarda la struttura, sia per la decorazione. In ognuna di esse, in un mare di mattoni rossi che si innalza verso il cielo, brillano qua e là i riflessi verdi e bianchi di piccole e svariate forme di ceramica. Le quattro torri di Teruel, alla cui base si apre un arco per il passaggio della strada, sono appoggiate ad altrettante chiese, ma nonostante la stretta unione mantengono una certa indipendenza.
Considerando l'insieme, è d'obbligo ricordare che la funzione fondamentale di queste torri risale agli statuti municipali del Medioevo, che specificavano i rintocchi di campana da utilizzare sia per indicare il passare del tempo, sia per avvisare la popolazione di un pericolo imminente o di un importante avvenimento. Infine, erano utilizzate anche come osservatori dal servizio di vigilanza. Le torri più antiche - Santa Maria e San Pedro - si trovano nella zona alta della città, e quindi risultano notevolmente più alte delle altre due. Sorgeva nella parte bassa della città anche la Fermosa, la torre crollata.
Particolare del soffitto decorato della Cattedrale
Foto tratta da: flickriver.com
Ma i monumenti mudéjar di Teruel non finiscono qui. La cattedrale conserva al suo interno un magnifico soffitto a cassettoni in legno - anch'esso dichiarato patrimonio dell'Umanità - ricoperto da splendide pitture gotiche del XIII e XIV secolo.
Vale la pena, inoltre, di fermarsi a contemplare il magnifico tamburo della cupola che corona la chiesa e, all'esterno, cercare per la città i resti dell'antica muraglia.

Esterno del tamburo della cattedrale di Teruel
Foto tratta da: adrianomaini.tumblr.com
Torre San Pedro
Torre San Pedro
Foto tratta da: flickr.com
Delle quattro torri esistenti, quella di San Pedro è la più piccola, la più antica e l'unica a pianta rettangolare. Si alza infatti su due grandi piloni, uno libero e ben visibile dopo la demolizione degli edifici adiacenti e l'altro praticamente murato nell'attuale chiesa. Alta 23,45 metri, è formata da due corpi distinti: il primo è decorato su ogni lato da un fregio geometrico e da una serie di archetti ciechi, fra i quali se ne trova uno in cui è raffigurata la Mano di Fatima, un'immagine musulmana. Il corpo superiore è invece a due piani, l'ultimo dei quali funge da campanile.

Torre di Santa Maria di Mediavilla
Torre di Santa Maria di Mediavilla
Foto tratta da: flickr.com
Quasi coeva e molto simile a quella di San Pedro, questa torre fu aggiunta, probabilmente nel 1257, ad un'antica chiesa che con il tempo e le successive modifiche sarebbe diventata la cattedrale. Addossata a essa, nella parte inferiore, si apre un arco per il passaggio della strada, mentre su un altro lato si unisce ad una interessante costruzione del XVI secolo, detta la casa del Deàn. La torre di Santa Maria o torre della cattedrale, con i suoi tre corpi, che raggiungono un totale di 42,60 metri è quasi il doppio della precedente e, come le altre torri, ha una pianta sostanzialmente quadrata.

Particolare della Torre di San Martìn
Foto tratta da: jorgetutor.com

Torre di San Martìn
Torre di San Martìn
Foto tratta da: arte.observatorio.info
Unita all'omonima chiesa, questa torre, costruita verso il 1315, è caratterizzata da un arco - che si apre sulla salita dell'Andaquilla - molto più acuto dei precedenti e dall'evidente diversità dei suoi due corpi: il primo molto alto rispetto all'altro, nella parte superiore lascia il passo al campanile. L'apparente sproporzione dei due corpi si deve in realtà a una brillante soluzione che l'architetto utilizzò per inserirvi le scale, una tecnica derivata da quella impiegata da Ahmad Ben Baso nella Giralda di Siviglia. Nella torre sivigliana, l'idea consistette essenzialmente nella costruzione di due torri, una dentro l'altra, e fra le quali fu inserita la rampa di scale; in quella di San Martìn, l'originalità sta nel fatto che il primo corpo è composto da tre sale sovrapposte - rispettivamente 5,20, 5,50 e 7,10 metri - il cui insieme forma la torre interna, separata da quella esterna da un vuoto che ospita un'ampia scalinata.

Torre di El Salvador
Torre di El Salvador
Foto tratta da: panoramio.com
Uno degli elementi più caratteristici di questa torre è l'apertura sulla strada che non è coperta da una vota a botte, ma a ogiva. Fu costruita nello stesso periodi di quella di San Martìn ed è probabile che abbiano partecipato ai lavori gli stessi artigiani, dato che presenta la medesima struttura interna a tre sale sovrapposte. Un'iscrizione alla base ci informa che venne restaurata nel 1650, probabilmente per cercare di rimediare al degrado provocato dall'umidità del suolo e dal frequenti gelate. Forse ancor più che nelle altre torri, l'aspetto che più risulta nella torre di El Salvador - alta 37,05 metri - è l'abbondanza della ceramica con cui vennero decorate le sue pareti.

Articolo tratto dalla collana "Planet, i capolavori dell'uomo", volume 2,  in uscita con Panorama. Edizione 2004

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